venerdì 31 luglio 2015

Recensione: OSTROV "Convergence"
2015 - Independent




Brent Stephenson e Alfred Jordan sono gli unici musicisti coinvolti nel progetto OSTROV, entrambi autori di un album di debutto autoprodotto che regala diversi spunti interessanti, una cosa non da poco, considerando il fatto che i due ragazzi americani si trovano ancora agli inizi della loro carriera. Sicuramente dopo un primo ascolto va subito affermato che gli Ostrov hanno le idee molto chiare su come vanno le cose in ambito post-rock/metal, e questa precisa conoscenza in materia, si rivela nelle sei tracce che delineano i tratti marcati di "Convergence". Il disco ci dice che i nostri hanno senz'altro inquadrato la fonte in cui immergersi, ma devono capire bene quale direzione seguire, anche perché alcune delle divagazioni strumentali risultano piuttosto prevedibili. Eppure i più attenti tra voi, dopo essersi bagnati nel liquido acido sgorgato dalle vene degli Ostrov, riuscirà a capire che queste tracce possono esser state create solo da chi ha utilizzato l'impeto e l'istintività. Perciò, concediamogli un po' di tempo per crescere e maturare. Da tenere sotto osservazione.

Contatti: 

ostrov.bandcamp.com/convergence 
facebook.com/ostrovband

TRACKLIST: Interstice I: Hope Lies Betwixt, A Plea for Respite (Unfulfilled/Unrequited), Mourning Cloak: All That Was Once Good Has Died, Tinnitus (Phantom Pangs), Convergence II: Instrumentality, Convergence III: Renouncement/Dissolution


giovedì 30 luglio 2015

Recensione: DIVISION SPEED "Division Speed"
2015 - High Roller Records




I tedeschi DIVISION SPEED si presentano al popolo dell'underground con un turgido dito medio rivolto verso l'alto e una proposta musicale solida e sanguigna. Poche chiacchiere perché questi loschi figuri si servono di strumenti affilati come lame di rasoio per recidere il nostro apparato uditivo. Il logo della band e la copertina del debutto su High Roller Records non mentono affatto! Ci troviamo di fronte ad un ennesimo assalto al fulmicotone senza compromessi, di chiara matrice speed/thrash metal. Reduci da una serie di uscite minori pubblicate tra il 2009 e il 2013, i Division Speed tornano più agguerriti che mai con l'intento di riportarci indietro nel tempo, quando certe sonorità facevano breccia nei cuori di tantissimi metallari vissuti negli anni '80. Il vocalist Hunter e soci ribadiscono le loro intenzioni mostrandoci il valore di una profonda passione e un solido spirito di adattamento. Nulla di nuovo, sia chiaro, ma lavori così incazzati e ben suonati rappresentano ancora oggi un vero toccasana per i nostalgici appassionati. Uscita prevista per la fine di Settembre 2015.

Contatti:

facebook.com/divisionspeed
hrrecords.de

SONGS: Panzerkommando, The Iron Wings of Death, Snowstorm over Narvik, Schwarze Scharen, Truppensturm, Thunderer - Monarch - Conqueror, Rule Britannia, Black Wolves, Blazing Heat, Freezing Cold, Sturmbataillon, Solemn Vigil, Outlaws, Division Speed Attack


mercoledì 29 luglio 2015

Recensione: NORYLSK "Catholic Dictatorship"
2015 - Selfmadegod Records




Nel corso degli ultimi anni la Selfmadegod Records si è imposta come una delle etichette europee più interessanti in ambito grindcore/death metal e basta dare un'occhiata al catalogo delle loro uscite per rendersene conto (Antigama, Agathocles, Catheter, Dead Infection, Squash Bowels, Ass To Mouth...). Insomma, la sostanza non manca. Oggi arriva il turno dei nuovi arrivati NORYLSK, quartetto polacco giunto al secondo disco in studio con questo "Catholic Dictatorship". Preservando tutte le strutture caratteristiche del grind, i nostri provano ad indurre in tentazione l'ascoltatore e quindi cercare di non annoiarlo durante la fruizione del lavoro che, ha un sound spietato sicuramente migliore rispetto all'album di debutto, perciò molto più vario ed eterogeneo. Le songs tendono a differenziarsi il più possibile e anche il fatto che il minutaggio sia piuttosto breve (30 minuti per un totale di 14 tracce), permette di concentrarci meglio sugli arrangiamenti iniettati nel songwriting. Due pezzi come l'opener "F.K.K." e "Mental Alienation" mettono in risalto le peculiarità della band, pronta a sbatterci in faccia una prova di potenza che non rallenta mai la sua corsa impazzita. Gli echi di gruppi più blasonati non mancano certo, ecco perché chi apprezza Lock-Up, Hateplow, Terrorizer non potrà che spingersi verso il più violento autolesionismo. La produzione chirurgica, curata nei dettagli, chiude il cerchio. Questo full-length rafforza la militanza dei NORYLSK all'interno della scena estrema dell'Est Europa. Validi e distruttivi.

Contatti:

selfmadegod.bandcamp.com/catholic-dictatorship
norylsk.q4.pl
facebook.com/norylsk

TRACKLIST: F.K.K., Product of Lobotomy, Potential and Flesh, Mental Alienation, Sexual Apartheid, Mental Selection, Children of the Political System, Political Monologue, Opec Paradox, The Run, The Pilgrimage to the Holy Places, The Face of Death, The Whore Across the Ocean, The Creator


lunedì 27 luglio 2015

Recensione: NUCLEAR "Formula For Anarchy"
2015 - Candlelight Records




I cileni NUCLEAR dopo una lunga gavetta hanno concretizzato qualcosa di veramente soddisfacente e i risultati del loro duro lavoro si possono ascoltare su questo nuovo "Formula For Anarchy" che, viene marchiato a fuoco dalla rinomata Candlelight Records. Il gruppo possiede tutti i requisiti per far bella figura all'interno della scena thrash metal e sono certo che da oggi in poi farà saltare di gioia l'intero staff che gestisce la storica label inglese. Senza tanti fronzoli, i Nuclear ci fanno riassaporare il suono violento della vecchia scuola, arrivando a colpire sui punti del corpo dove fa più male, mentre gambe e braccia verranno messe alla prova se attivate in un mosh pit animalesco. Ci sono tutti i presupposti per migliorare, ma posso assicurarvi che con queste tracce siamo già su buoni livelli qualitativi, sia per impatto che per efficacia del songwriting. Un full-length importante per i musicisti di Santiago del Cile perché segna un passo in avanti decisivo nella loro carriera. Il divertimento non potrà che raddoppiarsi per chi apprezza tali sonorità.

Contatti:

candlelightrecordsuk.bandcamp.com/formula-for-anarchy
facebook.com/nuclearcl
candlelightrecords.co.uk

TRACKLIST: Offender, Confront, Scam, Self-Righteous Hypocrites, Corporate Corruption, Waging War, Killing Spree, Left for Dead, Tough Guy, When Four Means None


domenica 26 luglio 2015

Recensione: GATEWAY "Gateway"
2015 - Independent




Dopo aver ascoltato il disco d'esordio del musicista belga Robin Van Oyen, nei meandri della mia mente ho ritrovato la frase dello scrittore, poeta e drammaturgo francese Victor Hugo: "Credo ciò che dico, faccio ciò che credo". L'approccio tormentato e la simbologia caotica utilizzata per il progetto GATEWAY acquistano un senso ben preciso in questo contesto. Lo scenario che viene a delinearsi potrà essere appetibile per chi ancora non riesce a fare a meno del suono death/doom metal più raccapricciante e malsano. Se siete degli estimatori di Autopsy, Mortician, Cianide, Evoken e dei primi Incantation non dovete farvi sfuggire "Gateway", l'ennesimo canto funebre messo in scena all'interno del substrato magmatico della scena estrema. Robin sa bene come far funzionare certi ingranaggi e il risultato di tale processo ha dato vita a 8 tracce pesantissime che ci conducono sull'orlo del baratro. La produzione si mantiene dannatamente fedele a questa corrente stilistica, e non poteva essere altrimenti in considerazione dell'esigenza di seguire una direzione ben precisa.

Contatti:

gatewaydeathdoom.bandcamp.com/gateway
facebook.com/gatewaydeathdoom

SONGS: Prolegomenon (Intro), Vox Occultus, Kha'laam, Impaled, Corrumpert Interludium, Vile Temptress, Hollow, The Shores Of Daruk


sabato 25 luglio 2015

Recensione: AD HOMINEM "Antitheist"
2015 - Osmose Productions




E' una lunga storia quella dei francesi AD HOMINEM, attivi fin dal 1998. La cosa certa è che il compositore principale del progetto rimane uno solo: Kaiser Wodhanaz, militante nei vari Dead?, F.A.M.A.S., Non Essence Genesis, Punishment Systems², The Ascendant ed ex-membro di compagini underground meno note alla massa (Antithesis, Eradication, The Call...). Ancora una volta mi trovo a scrivere in relazione ad una delle formazioni più interessanti in campo black metal e questo non può che farmi piacere. Se l'obiettivo era quello di realizzare un album vario e personale, allora bisogna dirlo ad alta voce: "GLI AD HOMINEM CI SONO RIUSCITI!". Il nuovo "Antitheist" è meno caotico dei capitoli precedenti e punta sul groove e sulle varianti atmosferiche, dettate da un rifframa dinamico e molto abbondante ("The One and Only", "Before You Turn Blue" sono le porte infernali che lasciano passare alcune interessanti novità). Ed è così che per avvalorare e dare maggior enfasi alle 11 songs, escludento intro e outro, i nostri usano scartavetrare il suono per farlo esplodere in tutta la sua essenzialità, a tratti viziata da passaggi tipici del raw black metal. In merito a ciò potete far leva su 3 canzoni ben riuscite, ovvero "Go Ebola!", "Death & Cunt", "Anus of Yahweh". Altra traccia da menzionare è "Glory Hole Jesus", con un feeling che ricorda le gesta dei norvegesi Khold. "Antitheist" è una delle migliori prove del gruppo che, tra l'altro, vede coinvolti alcuni musicisti italiani. Un'opera dura e sinistra con la quale gli Ad Hominem dimostrano il loro valore artistico.

Contatti:

facebook.com/adhominemofficial
osmoseproductions.com

SONGS: No Hope (Intro), Go Ebola!, Antitheist, Death & Cunt, Compulsive Extermination, The One and Only, Impaled Muhammad, Glory Hole Jesus, I Am the Heretic, Anus of Yahweh, Before You Turn Blue, The Anger Syndrome, Tomb of Holiness (outro)


venerdì 24 luglio 2015

Intervista: AIRLINES OF TERROR - "CON IL PIEDE SULL'ACCELERATORE"






I CAPITOLINI AIRLINES OF TERROR, NELLE CUI FILA MILITANO EX-MEMBRI DEI NOVEMBRE, DANNO ALLE STAMPE IL LORO SECONDO DISCO ("TERROR FROM THE AIR") CHE LI RICONFERMA COME UNO DEI NOMI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE TRA LE BAND DEL GRIND/DEATH METAL ITALIANO. IL BATTERISTA GIUSEPPE ORLANDO HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE.

1. Ciao Giuseppe. Avete pubblicato il nuovo "Terror From The Air". Puoi approfondirlo per i lettori della mia webzine? Personalmente lo trovo veramente interessante, molto più vario e articolato del suo predecessore "Blood Line Express" (2010).

- Ciao e grazie per l'intervista. "Terror From The Air" è un album che ha avuto ben 2 anni di gestazione tra composizione e registrazione e la differenza fondamentale rispetto ai precedenti è che è stato curato da tutta la band. Per il primo "Blood Line Express" mi sono ritrovato dentro a cose fatte ed è stato interamente composto da Demian mentre T.F.T.A, è stato frutto di un'ottima collaborazione. Non eravamo mai soddisfatti e ogni seduta di composizione è servita a forgiarlo per come lo senti oggi. Sono molto soddisfatto!

2. Per certi versi il suono degli Airlines of Terror sembra influenzato da diversi gruppi di spicco delle scena grind/death metal, anche se il vostro suono riesce ugualmente ad essere fresco e personale. Come siete arrivati ad ottenere questo tipo di approccio musicale?

- Il fatto è che siamo molto legati alla scena Old-School. Non che non ci piacciano delle realtà contemporanee ma un riff per appasionarci deve avere quel qualcosa che ci riconduce alle origini. Non deve essere per forza Grind o Death basta che ci sia quel quid non scontato dei primi anni '90. Personalmente credo che ogni genere dopo un po si inflaziona e le band tendono a essere copie su copie dei capostipiti. Noi cerchiamo l'essenza di quegli anni cercando di non copiare e di metterci del nostro.

3. Fino a che punto avete bisogno di arrangiare i vostri brani in modo da farli funzionare nel quadro musicale dei Airlines of Terror?

- Come dicevo prima è una questione di soddisfazione. Se qualcosa non piace a qualcuno del gruppo si cerca di farla funzionare in modo che tutti siano soddisfatti. E' capitato tantissime volte che alcune parti andassero bene per Demian e non per me e viceversa e quindi non andavano bene per il quadro generale. La soluzione è sempre stata quella di lavorarci, rimuginarci e trovare il punto di svolta.

4. Sei contento di come è venuto fuori il disco? Hai mai pensato che le aspettative per gli Airlines of Terror fossero alte soprattutto perché sei coinvolto tu nella line-up?

- Sono estremamente contento, non potevamo fare di meglio. Il fatto che io sia coinvolto negli Airlines può aver destato la curiosità di qualcuno ma non penso abbia fatto una differenza sostanziale. Tanta gente che mi seguiva non ha molta affinità con questo genere.

5. Cosa ha significato per te registrare questo nuovo full-length?

- Beh, per me è stato un ritorno alle velocità estreme degli esordi e anche un occasione di confronto con le grandi realtà che ci sono oggi nella musica estrema. Io mi diverto un mondo a tirare come un matto ahahahah.

6. Avete affrontato dei cambiamenti di line-up negli ultimi tempi?

- Si, diciamo che negli ultimi tre anni abbiamo avuto un via vai di chitarristi e qualche bassista tra cui Andrea Arcangeli (DGM), Marco Montagna (DOOMRAISER-NERODIA) e Flavio Gianello (LAHMIA) ma non hanno retto la botta ahahhaa. L'ultimo a lasciarci è stato Fabrizio "Panda" Agabiti, che ha suonato il disco, perchè si è dovuto trasferire per motivi lavorativi. Adesso sembra che abbiamo trovato una stabilità con Emanuele "Pillo" Calvelli al basso e Alfonso "FO" Corace alla chitarra che tra l'altro è anche il mio "Coopilot" in studio e che ha seguito quasi interamente il processo di registrazione del disco. Infatti non è stato per niente difficile per lui integrarsi nella band.

7. Sei ancora entusiasta di far parte della scena metal italiana dopo tanti anni di attività? Cosa ti ha portato ad allontanarti dai Novembre?

- Certo che lo sono! Amo il metal e la musica più in generale e ci sarò sempre dentro perché questo è quello che faccio, è nel mio DNA. Solo la vecchiaia potrà fermarmi! Riguardo ai Novembre, sono tanti i motivi che mi hanno portato ad allontanarmi e non mi va di stare qui a descriverli tutti. Dico solo che non c'erano più le condizioni per lavorare in serenità.

8. Come musicista, hai dei particolari rimpianti?

- No!

9. Grazie per l'intervista! Buona fortuna per tutte le tue attività.

- Grazie a te! E state pronti per il nuovo The Foreshadowing, sarà un altro grande disco!


CONTATTI:

airlinesofterror.altervista.org
facebook.com/airlinesofterror
goressimorecords.wix.com/gore1


AIRLINES OF TERROR line-up:

Demian Cristiani - Voce, Chitarra
Giuseppe Orlando - Batteria
Emanuele Calvelli - Basso
Fabrizio Agabiti - Chitarra


RECENSIONE:
AIRLINES OF TERROR "Terror From The Air" 2015 - Goressimo Rec.






giovedì 23 luglio 2015

Recensione: THE NEGATION "Memento Mori"
2015 - Kaotoxin Records




E' l'etichetta francese Kaotoxin Records ad occuparsi del secondo disco dei connazionali THE NEGATION, gruppo decisamente interessante se volete addentrarvi nel regno del black metal. Ciò che sbalordisce dei parigini è la loro bravura nella cucitura di fitte trame sonore lontane da qualsiasi esposizione commerciale, ma contemporaneamente sempre al passo con i tempi. Il suono oscuro messo in moto da questi indemoniati si espande per 42 minuti al cardiopalma, con un violentissimo concentrato di negatività mescolata al metallo bollente. Qui il contatto con tutto ciò che è impuro non può essere evitato. I The Negation fanno sul serio e lo si capisce fin dalla luciferina "The True Enemy", opener del nuovo lavoro. Dopo aver seminato i germi della distruzione con l'autoproduzione "Paths of Obedience" (2013), i transalpini raccolgono quanto di buono fatto fino ad oggi sbattendoci in faccia un macigno di portata colossale. E' molto difficile riuscire a scegliere una canzone rispetto ad un'altra, perché è l'intera Opera nella sua completezza a colpire nel segno. Ancora una volta la Francia dimostra di avere in grembo delle formazioni notevoli che non hanno la minima intenzione di inchinarsi dinanzi ai colleghi europei e che, guardano sì al passato, ma con uno spirito innovativo.

Contatti:

thenegation.bandcamp.com
facebook.com/the.negation.band
kaotoxin.com

TRACKLIST: Intro, The True Enemy, Sacrifice the Weak, Parasite Fall, A Prayer for Those I Will Have to Kill, Faith in God's Corpse, End of Cycle, Vision of Doom, Résistance, Outro


mercoledì 22 luglio 2015

Recensione: DEATHRITE "Revelation of Chaos"
2015 - Prosthetic Records




Dopo i riscontri positivi ottenuti con il precedente "Into Extinction" del 2013, tornano in buona salute i tedeschi DEATHRITE, suddivisi tra Dresda e Lipsia. Il terzo disco in studio ha titolo "Revelation of Chaos" e si muove, come da previsione, sui territori dello swedish/dutch sound, quello partorito da due pionieri del death metal (Entombed e Asphyx). Non è tutto, perché di tanto in tanto è l'ira del grind ad assumere un ruolo risolutivo all'interno del full-length, proprio perché con il suo graffio deciso segna il tronco roccioso che sostiene i nuovi brani. Questo per affermare che non è un caso se le radici dei Deathrite affondano nei primi anni novanta, nel cuore di quelle formazioni che allora emersero dal nulla per poi affermarsi con grande caparbietà, solo pochi anni dopo. Nessun effetto sorpresa durante l'ascolto dell'album, ma solo un'elevata quantità di cattiveria ai nostri danni, giustificata dalla forte passione per queste sonorità. I Deathrite sono l'ennesimo gruppo tritaossa tenuto in piedi da musicisti coerenti che si possono aggiungere alla lunga lista dei bastardi di settore. La Prosthetic Records ha fatto ambo con Trap Them e Deathrite.

Contatti: 

deathrite-official.bandcamp.com/releases
facebook.com/deathrite666
prostheticrecords.com

TRACKLIST: Melting Skies, Circle Of Destruction, Determinate To Rot, Toxic Hammer, Mayhem Remains, Wrathbringer, Salute To Death, Swords And Revolt, Predator


martedì 21 luglio 2015

Recensione: TON "Bow Down to Extinction"
2015 - Ossuary Industries




Avrei potuto immaginare tutto, tranne il ritorno dei brutal deathster TON dell'Ohio. Custodisco ancora la mia copia originale di "Point of View", terzo demo tape del 1995. Ebbene si, dopo essersi guadagnati una buona reputazione tra gli inizi e la fine dei '90 e dopo un lunghissimo periodo di letargo durato quindici anni, sono riusciti a sopravvivere grazie alla perseveranza dei membri originari Jeff Shepler, Kevin Kraft e Dan Gates. Oggi, i Ton decidono di affrontare la scena death metal con "Bow Down to Extinction", album dato alle stampe dalla Ossuary Industries. Il disco è composto da otto tracce compatte e abbastanza flessibili che imprimono una decisa sterzata di qualità al sound dei nostri. Questo materiale mette in mostra chitarre e basso in torsione, ritmiche quadrate, e un miscuglio di voci laceranti e ben impostate, elementi non lontani dal classico stile di matrice newyorkese, molto vicini a gruppi quotati come Suffocation, Pyrexia, Internal Bleeding, ma anche Dying Fetus tanto per intenderci. I rallentamenti cadenzati non vengono abbandonati del tutto e appaiono evidenti nelle impetuose "Severed", "Condemnation", "Propaganda Machine", "Self Indulgence", "Oblivion". Fortunatamente, i momenti tenuti a freno rimangono annodati alle violente sfuriate sostenute. Il nuovo corso della band di Canton convince, però non sarà facile farsi valere in un panorama affollato fino all'inverosimile. Un full-length onesto che indubbiamente accontenterà i fan del genere.

Contatti: tonohio.bandcamp.com - facebook.com/tonohio

SONGS: Severed, Condemnation, Burned to the Truth, Propaganda Machine, The Flood, Self Indulgence, The Patriot, Oblivion


lunedì 20 luglio 2015

Recensione: FUNERAL FOG "Isolated from Light"

2014 - CD version: War Against Yourself Records
2015 - TAPE version: Bylec-Tum Productions




E' trascorso un po' di tempo dall'uscita di questo debut album di FUNERAL FOG ("Isolated from Light"), dato alle stampe dalla War Against Yourself Records (etichetta del musicista siciliano Vardan), ma nonostante ciò, voglio ugualmente ritagliargli uno spazio nella mia Son of Flies webzine, proprio perché negli ultimi quattro giorni ho avuto la possibilità di approfondirlo adeguatamente. Il polistrumentista italiano che si cela dietro il nome del progetto, si muove all'interno della pura tradizione norvegese, attuando una sintesi di tutti gli elementi che hanno reso celebre il black metal del vecchio Burzum (sicuramente la sua influenza principale sul piano compositivo). Senza nessuna ombra di dubbio, il disco composto da Funeral Fog fa riemergere dalle profondità della terra quello stile che recupera l'epicità del suono di dischi memorabili quali "Det som engang var" del 1993 e "Hvis lyset tar oss" pubblicato nel 1994. Questa la dimostrazione che ancora oggi, in certi ambiti musicali, se si vuole ottenere qualcosa di veramente affascinante, bisogna continuare a guardare ai gruppi del passato con attitudine. Può sembrare scontato, ma in fin dei conti è la verità. Il music business contemporaneo è troppo interessato all'apparenza. Nel primo full-length "Isolated from Light" la musica e i concetti espressi si elevano senza interferenze. Tenetelo bene a mente. Non perdete l'occasione di procurarvi la nuova ristampa su tape confezionata dalla Bylec-Tum Productions. Quest'ultima versione ha una durata maggiore (81 min.), poiché il nastro contiene anche il precedente demo-CD.

Contatti: 

facebook.com/funeral.fog.3
last-candle.net/way
bylec-tum.com

TRACKLIST: Wrapped in Misanthropy, Benzodiazepine, Buio, TEC (Terapia Elettroconvulsivante) Winter, Mesmerized by Hate, Withering at Night, Persecutory Delirious Dissonance


domenica 19 luglio 2015

Intervista: FERAL - "LA MORTE NON ASPETTA"






SECONDO STUDIO ALBUM PER QUESTA INARRESTABILE MACCHINA DA GUERRA SVEDESE. "WHERE DEAD DREAMS DWELL" E' IL NUOVO INNO ALLA MORTE COMPOSTO DAI FERAL, AUTENTICI MASSACRATORI NEL CIRCUITO DEATH METAL. LA PAROLA VA A VIKTOR ERIKSSON, BASSISTA DEL GRUPPO.

1. Ciao Viktor. Cominciamo da questo nuovo capitolo della band. Com'è stato lavorare per "Where Dead Dreams Dwell"?

- Hey Man! Beh, prima di tutto posso affermare che è stato un processo abbastanza lungo. Sono passati quattro anni tra il nostro precedente album "Dragged To The Altar" e questo nuovo "Where Dead Dreams Dwell". A causa dei cambi di line-up abbiamo dovuto rimandare la registrazione del disco. Ma una volta che le cose sono tornate al loro posto, il processo compositivo è stato davvero divertente e molto semplice! Volevamo mettere a punto le canzoni ed è per questo che ognuno di noi è stato molto sicuro di quello che stava per fare in studio. Inoltre, grande parte del suono è stato curato dal nostro ex-chitarrista Petter Nilsson. Avvalersi di un amico che sa come produrre la nostra musica è stato fondamentale.

2. "Where Dead Dreams Dwell" è il vostro secondo album in studio. Qual è il significato che attribuite a questo lavoro? Pensi che i suoi contenuti estremi riusciranno a colpire un pubblico più vasto?

- La cosa principale è che "Where Dead Dreams Dwell" ha reso più solido il sound dei Feral. Il nostro esordio è un buon album ma con il nuovo disco abbiamo esternato una maggior quantità di variazioni. Con "Where Dead Dreams Dwell" tutte le vecchie incertezze sono state spazzate via. Siamo più determinati musicalmente, e penso che l'attuale line-up sia davvero solida. "Where Dead Dreams Dwell" è come una fortezza medievale, perciò ci renderà più attraenti per un pubblico più vasto, o almeno lo spero.

3. Cosa puoi dirci del vostro songwriting?

- Il processo di scrittura per i Feral non si arresta mai. La creatività non può essere forzata e a mio parere dovrebbe essere la fonte di ogni forma d'arte. Quando ti colpisce, ti colpisce e basta. I brani presenti in "Where Dead Dreams Dwell" hanno una varietà molto più ampia, alcune delle canzoni sono state scritte diversi anni fa, una di queste venne composta prima della pubblicazione del nostro album di debutto. La maggior parte delle songs sono state scritte in tempi più recenti. Abbiamo provato continuamente questi brani ecco perché hanno attraversato un processo di mutazione ben definito. Non ti nego che altro materiale che avevamo composto per il disco è stato scartato. Noi tutti siamo soddisfatti del risultato finale. I feel like we're finally "up to speed" with our own songs now.



4. Le nuove canzoni possono essere viste come un ponte che vi porterà ad un ulteriore sviluppo nel vostro sound?

- Direi di sì. Come ho detto prima, abbiamo percorso una lunga strada in termini di coerenza, e questo è uno sviluppo in sé. Siamo anche cresciuti come persone. L'individuo cambia come la vita stessa. Tutto ciò influenza la musica che scriviamo. Non è detto che il cambiamento sia fondamentale, a volte basta maturare un po' per ottenere dei buoni risultati. Non so se il suono dei Feral potrà mai sviluppare maggiormente il nostro stile. Per come la vedo io, il death metal non ha bisogno di una massiccia dose di innovazione. Suoniamo con passione la musica che amiamo, la facciamo bene, questo è tutto, ed è ovvio pensare che i Feral del 2015 siano un po' diversi dai Feral del 2011.

5. Originariamente che genere di cose hanno influenzato i Feral? Cosa ascoltavate nei primi anni di attività?

- Quello che mi piace di noi Feral è che veniamo da stili di musica abbastanza diversi, tra rock e metal. Markus ha un sacco di influenze punk, mentre Roger ha suonato un po' di black metal. Io e David abbiamo le nostre radici nel classico heavy metal, e quando iniziammo con la band ascoltavamo roba come Black Sabbath, Judas Priest e Running Wild, per citarne alcuni. Tutte queste influenze rendono migliore il nostro sound. Ascolto di tutto al giorno d'oggi, ma Black Sabbath e Led Zeppelin rimangono tra i miei gruppi preferiti. Continuo a pensare che siamo abbastanza influenzati dalla formula dell'heavy metal classico quando si tratta di scrivere le nostre canzoni per i Feral. Ma non è così evidente come quando iniziammo a suonare.

6. "Where Dead Dreams Dwell" è un concept album?

- No, non c'è nessun tema specifico su questo nuovo album. David scrive la maggior parte dei testi e so che a lui piace variare. Tutti noi amiamo i temi anti-cristiani e gore, ma David ha cercato di non essere troppo settoriale. Per fare un esempio, ci sono tanti gruppi che parlano del mito di Cthulhu, ma ormai questo tema è fin troppo abusato. Non possiamo considerarci degli innovatori a livello lirico. Ma tornando alla tua domanda, posso dirti che mi piacerebbe fare un concept album. Dobbiamo solo decidere il tema da trattare.

7. Perché vi siete affidati all'etichetta Cyclone Empire?

- Eravamo alla ricerca di una nuova etichetta fin dalla pubblicazione del primo disco su Ibex Moon. David era in contatto con i ragazzi della Cyclone Empire dai tempi del tour con i Demonical nel 2011, loro stessi si presentarono in uno dei nostri live. Abbiamo ricevuto altre offerte da varie etichette, ma David decise di inviare il disco finito alla Cyclone Empire e quella fu la scelta definitiva. Sono davvero soddisfatto del lavoro che hanno fatto finora!

8. E' stato un vero piacere parlare con te. Buona fortuna!

- È stato un piacere per me, grazie Christian! Spero di vedervi tutti in tour in futuro! Rot n roll!


CONTATTI:

cycloneempire.bandcamp.com/where-dead-dreams-dwell
feral.se
facebook.com/feralswe
cyclone-empire.com


FERAL line-up:

David Nilsson - Voce
Viktor Eriksson - Basso
Markus Lindahl - Chitarra
Roger Markström - Batteria


RECENSIONE:
FERAL "Where Dead Dreams Dwell" 2015 - Cyclone Empire


venerdì 17 luglio 2015

Recensione: BALMOG "Svmma Fide"
2015 - BlackSeed Productions




"Svmma Fide", nuovo disco degli spagnoli BALMOG, è una densa colata di magma incandescente pronta a corrodervi il tessuto cutaneo. E' una band molto affiatata che in dodici anni di attività ha saputo ritagliarsi una considerevole fetta di seguaci del black metal più oltranzista, grazie ad un'attitudine imprescindibile, adottata per aumentare la loro credibilità nell'underground. L'assalto frontale dei Balbog resta feroce ed efferato, vicino all'impronta tipicamente svedese, ma sostanzialmente focalizzato sulla furia ritmica di chitarre, batteria e basso. Un sound abominevole, che non disdegna di stupire con alcune aperture melodiche maestose e maledettamente evocative ("Der Flvche", "Ascetic penitence"). Quarantatré minuti abbondanti di visioni angoscianti e apocalittiche perpetrate ai danni dell'ascoltatore. Questo è un album che certifica il buono stato di salute dei musicisti coinvolti nel progetto. Quanti di voi erano stati investiti prepotentemente dal precedente "Testimony of the Abominable" del 2012, non rimarranno indifferenti sotto i colpi incessanti di "Svmma Fide". Fidatevi.

Contatti:

blackseedprod.bandcamp.com/svmma-fide
facebook.com/BalmogBy-Hekate

TRACKLIST: Witness, Bring vs - guide vs, Der Flvche, Liberate me, HΩshek, NΩmen illi mΩrs, Ascetic penitence, Lvcifer ex machina


giovedì 16 luglio 2015

Recensione: COLD CELL "Lowlife"
2015 - Avantgarde Music




In soli tre anni gli svizzeri COLD CELL hanno scritto due album sopra la media e il nuovo contratto con l'italiana Avantgarde Music non potrà che giovare a questi cinque musicisti di Basilea. "Lowlife" risulta sfarzoso per le sue divagazioni ambientali figlie del post-black metal che, resta il perno centrale del loro suono. Il vocalist S e soci hanno piena fiducia in se stessi, per questo motivo sentono la necessità di sfigurarsi per oltrepassare la soglia della tetra bellezza, in tutto il suo assolutismo. Caratteri peculiari che rendono più ricche le movenze stravaganti del full-length. Riff dissonanti, sghembi, si susseguono per poi incatenasi a ritmiche avvolgenti che fanno da tappeto a delle voci minacciose, filtrate e pregevoli suggestioni sulfuree molto vicine allo stile dei tedeschi Ascension e degli svedesi Shining (ascoltate "Scum Eradication", "Idols of Idiocrasy" oppure "Dogma"). Quello che è certo è che i nostri non si accontentano delle solite strutture tipiche di un genere prestabilito a 'uso e consumo di tanti'. Nelle nove tracce si cerca la contaminazione per non cadere nella prevedibilità. I Cold Cell stanno concretizzando un processo evolutivo interessante ed è bello pensare che non si tratta di un gruppo esordiente, ma di un plotone con esperienza che ha sempre fatto delle proprie velleità avanguardistiche una vera e propria bandiera. "Lowlife" è intriso di un'aura maggiormente oscura che va di pari passo con la musica. La dimostrazione che ci sono infiniti modi di essere estremi. Un lavoro per guardare avanti. Da avere.

Contatti:

avantgardemusic.bandcamp.com/lowlife
coldcell.ch
facebook.com/coldcellofficial
avantgardemusic.com

SONGS: Lowlife, Lifestyle Lunacy, Scum Eradication, Way to Prevail, Idols of Idiocrasy, Needle's Asylum, Dogma, Proliferation, Modern Pestilence (Is Salvation)


mercoledì 15 luglio 2015

Intervista: DEMIURGON - "RINATI SOTTO UNA NUOVA LUCE"






I DEMIURGON DI MODENA (EX-HATRED) SUONANO DEATH METAL BRUTALE E TECNICO, MA MOLTO SPESSO FANNO LEVA SU QUELLE ATMOSFERE MALVAGIE CHE DIVENTANO INDISPENSABILI PER CONSOLIDARE UN CERTO TRADEMARK. I CINQUE EMILIANI HANNO DECISO DI DARE UNA SFERZATA IMPORTANTE ALLA LORO CARRIERA E TORNANO IN SCENA CON UN NUOVO MONIKER E CON IL DEVASTANTE "ABOVE THE UNWORTHY". HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE IL BATTERISTA RICCARDO VALENTI.

1. Ciao. Il vostro primo full-lenght "Above the Unworthy" mi ha dato la possibilità di conoscervi meglio sul piano musicale, perciò ne approfitto per farvi i miei più sinceri complimenti. Potresti brevemente introdurci la storia dei Demiurgon? Cosa vi ha spinto a formare questa nuova band?

- Ciao, mi/ci fa piacere che ti sia piaciuto. Personalmente siamo molto soddisfatti del risultato, sotto tutti i punti di vista. Purtroppo si è creata un po' di confusione perché molta gente ci considera una nuova band, mentre in realtà siamo gli ex Hatred che hanno cambiato nome e bassita. La scelta è stata un po' sofferta all'inizio dopo 11 anni di Hatred, però ci eravamo stancati di un moniker un po' troppo utilizzato.

2. Gli elementi brutali e tecnici della vostra musica danno vita ad un ermetismo molto intenso. In quanto tempo è stato composto l'intero album? Qual è la formula che avete utilizzato per iniziare a scriverlo?

- L'album è stato scritto in circa un paio di anni, dovuto al fatto delle continue modifiche dei pezzi in modo che raggiungessero la forma che ci appagava veramente. I pezzi li scriviamo io (Valentz - Riccardo) e Otto (Emanuele Ottani). La formula è sempre stata questa, mentre per i testi è più condivisa a seconda dei pezzi.

3. A proposito di "Above the Unworthy": Sentivate la necessità di dover dimostrare qualcosa attraverso i suoi contenuti? Se si, cosa?

- No non abbiamo mai voluto dimostrare nulla, abbiamo sempre cercato il giusto approccio a un genere musicale che condividiamo nelle sue varie sfaccettature e influenze.

4. A giudicare dalla vostra complessità musicale, non credi sarà un po' difficile per "Above the Unworthy" fare presa sui sostenitori dell'old-school death metal? Si sa che la vecchia guardia non ama particolarmente queste nuove produzione digitali. Che opinione avete in merito?

- Personalmente non mi pongo troppo il problema perchè ognuno è libero di ascoltare ciò che predilige e comunque penso che il disco sia un giusto compromesso tra le due correnti. Neanche io sono un estimatore delle super produzioni e nel nostro disco non mi sembra che traspaia molto il contrario.

5. Affrontate delle tematiche particolari in "Above the Unworthy"?

- A parte "Rex Mundi", le tematiche trattate sono più o meno quelle che ci hanno sempre interessato maggiormente e sono inerenti al declino del mondo moderno a causa delle religioni, della corruzione economica e spirituale, dell'apparire prima dell'essere, della solitudine tra le persone sempre più prese dalla costante velocità del mondo moderno.



6. Non ho potuto fare a meno di apprezzare la bella copertina del disco, veramente evocativa. Chi è l'autore?

- L'autore è Par Oloffson, ormai affermato nel mondo degli artwork per aver lavorato con parecchi big del genere.

7. Che tipo di influenze o di esperienze hanno contribuito a creare la vostra personalità artistica?

- Ognuno di noi ha il proprio bagaglio culturale e artistico e cerca di portare il suo contributo durante il processo di songwriting e tutte queste differenze (non così ecclatanti haha) hanno portato a questo risultato.

8. Quali sono le maggiori differenze tra il sound degli Hatred e quello dei Demiurgon?

- La matrice di base è quella del death metal classico con varie influenze, dalla scuola polacca a quella americana, cercando di inserire sempre qualcosa anche di personale nell'approccio ai pezzi. Con Demiurgon abbiamo cercato di inserire una matrice più atmosferica nei pezzi, ispirandoci a Immolation e Hate eternal in primis per aver un'idea di ciò che intendo.

9. Ci sono delle band estreme che ti hanno particolarmente colpito in questi anni? Anche musicisti con cui avete condiviso il palco...

- Personalmente sono un grande fans di Origin perchè li ritengo unici in quello che fanno assieme agli Immolation e questo lo reputo un punto a favore, perché la proposta musicale non diventa mai noiosa. Per quanto riguarda la scena più recente, ritengo ci siano molte band eccezionali a livello di musicisti, ma molte volte questo non basta e spesso si scade nel voler dimostrare più che pensare alla qualità.

10. Progetti per il futuro?

- Al momento, oltre ad alcune date confermate, abbiamo in programma uno split con una band di Modena che suona old-school death metal, i Valgrind, nei quali ha militato anche Emanuele. Al momento ci interessa promuovere l'album suonando dal vivo sia in Italia che all'estero, poi con l'anno nuovo inizieremo a comporre materiale per il prossimo disco, anche se possediamo già qualcosa.

11. Grazie per l'intervista.

- Grazie a te per lo spazio concesso. Un saluto a tutti i lettori dai Demiurgon.


CONTATTI:

ungodlyruinsproductions.bandcamp.com/above-the-unworthy
facebook.com/Demiurgon
demiurgon.bigcartel.com


DEMIURGON line-up:

Emanuele Ottani - Chitarra
Riccardo Valenti - Batteria
Stefano Borciani - Voce
Daniele Benincasa - Chitarra
Umberto Poncina - Basso


RECENSIONE:
DEMIURGON "Above the Unworthy" 2015 - Ungodly Ruins Productions




martedì 14 luglio 2015

Recensione: PRIMITIVE MAN "Futility" (single)
2015 - Independent




Immagini forti, disturbanti, condizionate dal malessere quotidiano, testi scioccanti e un miscuglio musicale che più estremo non si può. Questi sono gli americani PRIMITIVE MAN. Aver avuto la possibilità di parlare più volte con il massiccio cantante/chitarrista Ethan Lee McCarthy in sede di intervista (e non solo), non ha fatto altro che rinforzare in me il pensiero che questa band esprime al meglio la propria creatività e attitudine, sia musicalmente che concettualmente. E' innegabile che il trio di Denver abbia anche una buonissima presenza scenica, sincera e devastante. Questo atteggiamento ardito e provocante traspare anche dalle note ultra compresse del singolo "Futility", disponibile via bandcamp dall'8 giugno. Tra sludge, doom, noise, punk si svolgono le pulsazioni squilibrate della song, completata da arrangiamenti crudi ma efficaci. Questi musicisti dimostrano di saperci fare soprattutto nei momenti più torbidi e rallentati, nei quali tirano fuori unghia e denti per dilaniare gli organi vitali dell'ascoltatore. Rimane dunque l'innata tendenza per queste sonorità. Una vera garanzia!

Contatti:

primitivemandoom.bandcamp.com/futility-single
facebook.com/primitivemandoom

TRACKLIST: Futility


lunedì 13 luglio 2015

Intervista: AFTER ALL - "DOPOTUTTO E' ANCORA THRASH METAL"






I BELGI AFTER ALL SONO UNA DELLE FORMAZIONI PIU' LONGEVE NELLA SCENA THRASH METAL DEL VECCHIO CONTINENTE. "REJECTION OVERRULED" E' IL NUOVO EP PRODOTTO E MASTERIZZATO DAL GRANDE DAN SWANÖ. ANDIAMO A SCOPRIRE QUALI NOVITA' HA IN SERBO LA BAND IN COMPAGNIA DI CHRISTOPHE DEPREE, UNO DEI DUE CHITARRISTI.

1. Cosa possono aspettarsi i vostri fan da questo nuovo EP intitolato "Rejection Overruled"? State già componendo il prossimo album?

- I fan possono aspettarsi del feroce tharsh metal farcito con ottime parti vocali, una produzione potente, curata ancora una volta da Dan Swanö, per ultimo, un altro artwork che vede la firma di Ed Repka. Tutti noi abbiamo dato il massimo per confezionare il miglior lavoro pubblicato fino ad oggi. Io (chitarra), Frederik (basso) e Dries (chitarra) siamo stati i piloti del songwriting. Sammy ha materializzato una bella prova vocale, molto variegata e incisiva. Le produzioni di Dan sono sempre state impeccabili, ma questa volta ci ha portato su un altro livello. Che dire di Ed Repka? Lui è un vero artista. Sono veramente entusiasta del nuovo EP, ma anche del prossimo album che stiamo componendo.

2. Avete modificato il processo di registrazione per questo breve EP? E' stato prodotto da Dan Swanö. Che tipo di rapporto vi lega? Come mai avete deciso di affidarvi nuovamente a lui per "Rejection Overruled"?

- In realtà ci avvaliamo di Dan Swanö dal 2009. "Cult of Sin" (2009), "Betrayed by the Gods" EP (2010), "Becoming the Martyr" EP (2011), "Dawn of the Enforcer" (2012), "Rejection Overruled" (2015) sono stati prodotti da lui. Anche il prossimo album sarà mixato e masterizzato da Dan. Da "Betrayed by the Gods" in poi tutta la nostra musica è stata registrata e progettata da me nel mio Silent Survive Sound studio. Mi è stato di grande aiuto Bart Vennekens del MTM Studio (il tecnico del suono dei nostri concerti dal vivo). Siamo davvero felici dell'ottima produzione di Dan, moderna ma anche abbastanza classica (non eccessivamente ripulita), esattamente come piace a noi. Dan ha un'enorme esperienza nel campo Metal ed è anche un cantante e polistrumentista di grande talento, perciò non è stato difficile ottenere quello che volevamo. Apprezziamo molto il suo lavoro. Ecco perché non abbiamo lavorato con nessun altro dal 2009!

3. Cosa ha ispirato i testi delle due nuove canzoni dell'EP ("Rejection Overruled" e "None Can Defy")?

- Sammy, il nostro cantante, scrive tutti i testi, perciò solo lui potrebbe dirvi in dettaglio cosa lo ha ispirato. Io posso solo dire che "None Can Defy" parla di come ci si sente ad essere schiavizzati dalla società, mentre "Rejection Overruled" tocca il tema della fine della nostra libertà, la rovina del genere umano. Nelle lyrics il tema portante è la distruzione e il decadimento del mondo, dove i sopravvissuti vagano in un paesaggio post-apocalittico. Questo è lo stesso tema che abbiamo illustrato all'artista Ed Repka che, lo ha rappresentato perfettamente.

4. Parlaci della collaborazione con Andy LaRocque sulla traccia "Land Of Sin", presa dall'album "Cult of Sin" del 2009 e riproposta su questo EP.

- Nel giugno 2006 abbiamo fatto un breve tour di supporto a King Diamond per diverse date in Germania, Olanda e Regno Unito. In quell'occasione conoscemmo Andy. Dries ed io siamo grandi fan dei Mercyful Fate e di King Diamond, quindi per noi era come un sogno aprire i concerti per il Re. Mentre registravamo il nostro album intitolato "Cult of Sin", contattammo Andy per chiedergli se voleva suonare qualcosa di suo su una traccia. Accettò molto volentieri la proposta. Inutile ripetere che siamo ancora entusiasti e orgogliosi di quella collaborazione. Sul nuovo EP abbiamo incluso "Land of Sin", cantata dal nostro attuale cantante Sammy Peleman.



5. Quali band hanno influenzato la musica degli After All?

Oltre ai classici (Iron Maiden, Judas Priest, Black Sabbath) potrei aggiungere il thrash metal della Bay Area (Exodus, Testament, Forbidden, Death Angel, vecchi Metallica) e lo speed metal di LA (Agent Steel). Tutti noi ascoltiamo tanta musica differente. E' stato fantastico suonare dal vivo con certi Mostri Sacri del genere e alcuni di loro sono anche diventati dei buoni amici.

6. Quali sono le tue considerazioni personali sull'attuale scena thrash metal? Questo genere si è evoluto molto nel corso degli ultimi trent'anni e attualmente si possono vedere in azione moltissimi giovani talenti. Tu, come musicista di esperienza, senti di dover dimostrare qualcosa a tutti questi ragazzi?

- Negli ultimi anni c'è stata una rinascita del thrash. Nomi affermati come Exodus, Testament, Death Angel, Heathen hanno pubblicato alcuni dei loro migliori album, ma anche nuovi gruppi sono emersi con ottimi lavori. Quindi tutto ciò è positivo. E' vero che il metal si è evoluto un po' nel corso degli anni, in particolare le produzioni. In passato gli After All hanno lavorato con Harris Johns, Fredman e Tue Madsen, ma credo che il meglio ce lo ha garantito Dan Swanö. Per quanto riguarda il songwriting ci affidiamo solo a noi stessi per creare i migliori riff e le migliori canzoni, tenendo fede al thrash/speed metal. Suoniamo quello che amiamo, sperando che anche altre persone possano godere della nostra musica.

7. Quali sono i vostri piani per quest'anno? Grazie per l'intervista!

- Beh, abbiamo pubblicato il nuovo EP "Rejection Overruled" in 300 copie numerate a mano su vinile verde. Come una sorta di apripista per il nuovo album. Ci siamo presi una pausa dal fronte live per concentrarci sulla scrittura e la registrazione del prossimo album. Speriamo di trovare un buon contratto discografico e quindi iniziare a promuovere la nuova release con un sacco di live. Grazie Cristian per il tuo interesse nella band! Vorrei invitare tutti i lettori della tua webzine ad ascoltare la nostra musica e tenersi aggiornati sulle nostre pagine su internet. Horns up! Christoph


CONTATTI:

afterall.be
facebook.com/afterallmetal
youtube.com/afterallmetal


AFTER ALL line-up:

Sammy Peleman - Voce
Dries Van Damme - Chitarra
Christophe Depree - Chitarra
Fredrik Vanmassenhove - Basso


RECENSIONE:
AFTER ALL "Rejection Overruled" 2015 - Sideburn Records


sabato 11 luglio 2015

Recensione: METATRON OMEGA "Gnosis Dei"
2015 - Cryo Chamber




Il compositore serbo Scorpio V si impone all'attenzione dei numerosissimi cultori dell'esoteric/religious dark ambient, mantenendo un atteggiamento distaccato nella sua accurata ricerca che, pur svolgendosi nell'ambito ambientale, cerca di trovare una via di fuga necessaria per sfuggire alla prevedibilità dell'esito finale. Introspezione e isolamento sono i mezzi che in un nesso di molteplici associazioni creano figurazioni angosciose. La drammaticità che si dipana nel primo lavoro entra in sintonia con le inquietudini dell'artista e per questo motivo, non fallisce durante la sua tumultuosa ascesa. METATRON OMEGA ha un forte impatto proprio perché ha saputo cogliere con le atmosfere raccapriccianti la recrudescenza dell'ignominia dell'animo umano, fatto di solitudini e di contrasti che pulsano nella carne viva. Il sound architettato da Scorpio V è valido, ben arrangiato e prodotto magistralmente, ma deve molto alla lunga Opera dello svedese Peter Andersson (raison d'être), uno dei precursori del genere. E' consigliato l'ascolto.

Contatti:

cryochamber.bandcamp.com/gnosis-dei
facebook.com/metatronomega

SONGS: Apotheosis, Godhead Emanation, Eye of Providence, Ordo Draconis, Hierosgamos, Hypostasis, Transfiguration


venerdì 10 luglio 2015

Recensione: E-FORCE "Demonikhol"
2015 - Mausoleum Records




Il bassista/cantante Eric Forrest (ex-Voivod, Project: Failing Flesh) ha diversi meriti, tra i quali quello di portare avanti uno stile musicale davvero inconfondibile. Dopo tre dischi fenomenali quali "Evil Forces" del 2003, "Modified Poison (2008) e "The Curse..." (2014), gli E-FORCE si riconfermano come uno dei gruppi più rappresentativi della scena thrash metal internazionale. La qualità è garantita come al solito dall'ottimo songwriting fornito da questi tre marziani sbarcati nuovamente sulla terra nel 2015. Oltre a Forrest, nell'attuale line-up troviamo stabili il chitarrista Jérôme Point-Canovas e Krof (batteria). Liberi da qualsiasi costrizione, i nostri non si risparmiano nemmeno sul nuovo "Demonikhol", messo in commercio dalla Mausoleum Rec. Gli E-FORSE hanno una personalità stralunata, lontana dalla nostra realtà, ecco perché durante l'ascolto, qualcuno potrebbe ancora tirare in ballo i Voivod: si nota come sia rimasta intatta l'influenza della band guidata per tanti anni dal mitico Piggy (RIP), così come è rimasto inalterato l'amore per le sonorità old-school. Insomma, Metal con la "M" maiuscola, evoluto e inarrestabile. La seconda parte della tracklist lascia intravedere valide contaminazioni, segnando un passo in avanti dinamico ed entusiasmante. Gran bel disco, ora non ci resta che aspettare il seguito.

Contatti: facebook.com/eforceoffical

TRACKLIST: Apéro, Grievance, Double Edged Sword, Invasion, Debauchery, The Day After, Ultimatum, Insidious, Demonikhol, State of Delusion, Last Call


mercoledì 8 luglio 2015

Recensione: CARNERO "Carnero"
2015 - DIY




I CARNERO di Forlì riescono a mantenere ardente l'impulso dell'hardcore, combinando l'attitudine DO IT YOURSELF e la rabbia impetuosa e selvaggia del suo messaggio. "Carnero", pur essendo un debutto, è uno degli album più veri e sanguigni ascoltati recentemente. Energico, ribelle, deciso, è capace di far salire l'adrenalina anche solo con pochi accordi di chitarra. Una violenta requisitoria verso una società al totale collasso, un modo utile per ribadire certe problematiche dannose e letali per noi comuni mortali. Ecco quindi che ogni brano è permeato di quella carica di dissenso proprio del genere. I componenti dei Carnero sono tutti furiosi, disillusi, e non potrebbe essere diversamente, vista l'attuale situazione nazionale. Basta dare un rapido sguardo ai titoli dei sette brani per comprendere le loro intenzioni e soprattutto, la loro frustrazione. Sono certo che questi ragazzi sapranno mettere a ferro e fuoco il palco! Poche parole ma efficaci.

Contatti: carnerohc.bandcamp.com - facebook.com/CARNEROHC

TRACKLIST: Niente, La scelta del corpo, Incertezza, Tragica conseguenza, Credere, Ed infine macellati, Consuma


domenica 5 luglio 2015

Recensione: SINISTER "Dark Memorials"
2015 - Massacre Records




Con "Dark Memorials" i SINISTER hanno deciso di rendere omaggio ad alcuni capisaldi della scena metal con l'unico obiettivo di onorare un passato tanto importante quando indispensabile per molti gruppi che, come loro, sono cresciuti con determinate sonorità. Personalmente, non mi ritengo un amante degli album di cover, ma pur conservando la mia opinione a riguardo, cerco sempre di rispettare le scelte altrui. Ne viene fuori un lavoro duro, compatto, nel quale vengono rispolverate delle vecchie canzoni dei pluriosannati Sepultura, Carcass, Bolt Thrower, Merauder, Death, Kreator, Autopsy, Slayer, Repulsion, Carnage. Niente che possa far gridare al miracolo, sia ben chiaro, anche se nel complesso il risultato finale è efficace. Perché è la grande esperienza accumulata dal gruppo che fa la differenza, che gli consente di mantenere intatta l'atmosfera di alcuni classici del death/thrash metal. "Dark Memorials" colpisce nel segno a partire dal primo pezzo "Beneath the Remains", e per il resto del suo minutaggio non fa che percuotere con un approccio sempre possente. Tutto risulta professionale e abbastanza contagioso. Un lavoro godibile.

Contatti:

facebook.com/SinisterOfficial
sinisterofficialmerchandise.bigcartel.com

TRACKLIST: The Malicious (Intro), Beneath the Remains (Sepultura cover), Exhume to Consume (Carcass cover), Unleashed upon Mankind (Bolt Thrower cover), Master Killer (Merauder cover), Beyond the Unholy Grave (Death cover), Under the Guillotine (Kreator cover), Ridden with Disease (Autopsy cover), Necrophiliac (Slayer cover), Radiation Sickness (Repulsion cover), Blasphemies of the Flesh (Carnage cover), Spiritual Immolation (Re-recorded), Compulsory Resignation (Re-recorded)


sabato 4 luglio 2015

Recensione: COFFINS "Craving To Eternal Slumber"
2015 - Hammerheart Records




Quello che ho sempre apprezzato dei COFFINS è la loro maniacale coerenza. Nonostante la lunga permanenza nell'Underground, questa band giapponese non ne vuole sapere di cambiare pelle, infatti anche nel nuovo "Craving To Eternal Slumber" tutto rimane rigorosamente marcio e immutato, la riprova di una inossidabile attitudine che persevera fin dal 1996. Nessun compromesso. Ebbene, è doveroso specificarlo! La puzza di putrido si può già sentire osservando l'immagine di copertina del lavoro, che con sole sei tracce arriva a toccare quasi 30 minuti di cavernoso doom/death metal (29:47, per l'esattezza). Non c'è spazio per l'innovazione nell'universo degenerato dei Coffins, perché a riempirlo c'è solo tantissima soffocante sofferenza. Il membro fondatore Bungo Uchino, Satoshi Hikidan e Jun Tokita succhiano il liquido della carne in putrefazione per alimentare un sound che stritola dall'inizio alla fine. Qui l'originalità non è affatto la benvenuta, perciò, se saprete accontentarvi del primitivismo sonoro dei nostri, sarete sfamati a dovere. Con queste considerazioni a portata di mano non potrete certo dire di non esser stati avvisati. Ascoltatelo dalla pagina bandcamp della Hammerheart Records.

Contatti:

hammerheart.bandcamp.com/craving-to-eternal-slumber
coffins.jp
facebook.com/intothecoffin

TRACKLIST: Hatred Storm, Tyrant, Craving to Eternal Slumber, Stairway to Torment, An Obscure Pain, Decapitated Crawl


venerdì 3 luglio 2015

Recensione: AIRLINES OF TERROR "Terror From The Air"
2015 - Goressimo Records




Gli AIRLINES OF TERROR, nei quali militano il cantante/chitarrista Demian Cristiani e il drummer Giuseppe Orlando (entrambi ex-Novembre), si sono attivati nuovamente per dare alle stampe "Terror From The Air", ultimo album che segue il precedente "Blood Line Express", uscito nel febbraio del 2010. Non so quanti di voi abbiano già ascoltato questa formazione capitolina, perciò per chi non avesse ancora approfondito, lo faccia immediatamente, anche perché il secondo lavoro in studio sarà il giusto binario da percorrere per avvicinarsi al loro sound, un grindcore/death metal tecnico di ottima fattura (la song "U.F.O.=Tesla" è l'esempio di come si possa essere efferati, diretti e MAI stucchevoli). Con le nuove canzoni gli Airlines of Terror hanno sintetizzato in maniera incisiva 10 anni di carriera, grazie al perfetto bilanciamento tra tutte le varie componenti musicali che ne hanno fatto un tassello indispensabile per la scena estrema nostrana. Veloci e dinamici, i nostri si rendono artefici di cambi di ritmo repentini e tessiture più melodiche, complice la prova maiuscola delle due sei corde (Fabrizio Agabiti è l'altro chitarrista del gruppo), capaci di allargare lo spettro della proposta in modo tale da farli competere con i migliori Mostri Sacri del genere (da brividi tutte le parti soliste). Impressionante il drumming impazzito di Orlando, un vero e proprio marchio di qualità e affidabilità. La voce di Cristiani e il basso tritaossa di Emanuele Calvelli fanno il resto. C'è molta libertà di espressione nelle possenti trame del disco, come accade in "Funeral Rites Made To Exceed The Speed Of Sound" e nella schizofrenica "The Sound Of Hardcore Diplomacy". Questa è una realtà dal valore assoluto e dal carattere ben definito. Bentornati!

Contatti:

facebook.com/airlinesofterror
goressimorecords.wix.com/gore1

TRACKLIST: Lysergic Parachutes, U.F.O.=Tesla, Pedophiliac Skyjacking, Funeral Rites Made to Exceed the Speed of Sound, Engines Behind the Lunar God Volcano, Wings Red Kaput (Swing Swing Kaput), The Sound of Hardcore Diplomacy, Suicide and Bombardment, Terror from the Air






giovedì 2 luglio 2015

Intervista: GRIEVING MIRTH - "DISSOLTI NEL CAOS"






AUTENTICA RIVELAZIONE DEL 2015. I GRIEVING MIRTH SONO UNA BAND COMPOSTA DA DUE MEMBRI MESSICANI (ADVERSOR E ABOMINTATION) E DAL VOCALIST ITALIANO D.H., UNA REALTA' INTERESSANTE CHE SICURAMENTE SI FARA' LARGO TRA LE NUOVE LEVE ATTIVE NEL PANORAMA ESTREMO. IL DEBUT "CALAMITOSVS OMINE" E' UN ALBUM SENSAZIONALE, NEL QUALE VENGONO MESCOLATE INFLUENZE E VISIONI TORMENTATE MA DANNATAMENTE AFFASCINANTI. HO INTERVISTATO ADVERSOR E D.H.

Intervista con ADVERSOR

1. Ciao Adversor. Per iniziare, potresti illustrarci brevemente la storia dei Grieving Mirth?

- Ciao Christian e grazie a te per l'opportunità. I Grieving Mirth sono nati intorno al novembre del 2011. L'idea era quella di creare qualcosa di diverso dal solito black metal. Con Abomination cominciammo a scrivere musica nella mia città (Laredo, Texas). Noi due viviamo relativamente vicini ed è per questo che è stato più facile creare la nostra musica. Successivamente venne reclutato alla voce il nostro amico italiano DH. ed è così che registrammo "Calamitosvs Omine", il nostro primo album.

2. Cosa provi ora che "Calamitosvs Omine" può cominciare a diffondere il suo messaggio?

- Per dire la verità è una situazione un po' surreale. Tutto iniziò nel nostro piccolo studio ed è stato fantastico vederlo nascere. E' una cosa che non avremmo mai immaginato, perciò non potremmo essere più felici a tal proposito. E' bello sapere che la gente apprezza la nostra proposta e il nostro differente approccio musicale.

3. Pensi siate riusciti a preservare la vostra visione personale su questo album di debutto? L'intenzione era quella di attirare l'attenzione dell'ascoltatore?

- Sì, sia il nostro stile musicale che il tipo di produzione erano ben impressi nella nostra mente fin dall'inizio. Siamo fortunati ad aver lavorato negli Antigravity Studios, perché abbiamo ottenuto il suono che volevamo.

4. Quali sono le differenze principali tra questo gruppo e le altre band in cui siete coinvolti tu e Abomination?

- Con i Grieving Mirth abbiamo un modo molto particolare di scrivere musica e perciò cerchiamo di puntare maggiormente sull'originalità. A volte registriamo una serie di riff per ottenere qualcosa di buono, ma se questo non aiuta, cerchiamo di elaborare nel migliore dei modi le idee che galleggiano nella nostra mente, in modo da catturare l'ispirazione del momento. A volte passano giorni e anche mesi prima di scoprire che il materiale su cui lavorare è veramente valido. Non ci sono regole.

5. Perché è stato scelto l'italiano DH come cantante del gruppo?

- Ho conosciuto DH grazie al mio amico Marco degli Antigravity Studios e posso dire che iniziammo a lavorare con lui quasi subito. Era molto aperto alla sperimentazione. Gli proponemmo di scrivere dei testi in italiano e lui accettò. Dopo poco tempo capimmo che quella era la strada da seguire. Io e Abomination parliamo spagnolo e anche se non conosciamo la lingua italiana, ci sentiamo molto vicini ad essa. La poetica della vostra lingua è davvero immensa. Almeno questo è quello che sto vivendo attualmente ascoltando il disco dei Grieving Mirth.

6. Parlando del suono della band, quali pensi siano le vostre influenze?

- Tutto ciò che è al di fuori dall'ordinario. Abbiamo tonnellate di gusti musicali diversi e questo è ciò che rende interessante la musica dei Grieving Mirth.

7. Ci sono molti pareri contrastanti sulla natura del Black Metal. Vedete questo stile musicale come qualcosa di spirituale? Vi considerate parte della scena Black Metal odierna?

- Non ci importa se rientriamo nei confini del Black Metal. Quello che ci interessa veramente è fornire qualcosa di interessante in cui le persone si possano identificare. Tutto diventa spirituale quando si amalgama alla perfezione con le onde sonore. E' pura magia quando tutto ciò avviene correttamente.

8 Grazie per l'intervista!

- Hasta la proxima! Grazie per l'opportunità.




Intervista con DH

1. Ciao DH. Forse non tutti sanno che sei già attivo in altri progetti musicali, quindi, ti invito a tracciare una tua breve biografia per i lettori di Son of Flies webzine. Poi, vorrei capire come hai conosciuto i musicisti coinvolti nei Grieving Mirth e perché hai deciso di prendere parte alla realizzazione di "Calamitosvs Omine"...

- Ciao, in passato ho partecipato a vari progetti, ma quasi tutti di scarso valore oggi Exaltatio Diaboli ed A Monumental Black Statue sono le mie due priorità a livello spirituale/musicale. Canto anche nei neonati Orve e nei Venereal Baptism. Ho conosciuto Adversor e Abomination tramite Marco degli Antigravity Studios, loro stavano cercando un cantante per il disco d'esordio, mi hanno mandato del materiale a mio avviso interessante ed ho immediatamente iniziato a lavorarci sopra. Diciamo che l'idea di sperimentare qualcosa di così differente da tutto ciò che avevo fatto in passato mi ha intrigato sin da subito.

2. Quanto tempo hai impiegato per completare il lavoro vocale per il disco? La tua devozione deve essere stata totale se sei stato in grado di ottenere tali risultati. Su cosa era basata la tua idea di partenza? Come hai voluto sviluppare il tutto?

- Non molto tempo, ma è stato difficile inserirmi nel concept perché mi sono dovuto completamente depersonalizzare in quanto ho trattato temi e visualizzato immagini che credevo mi fossero del tutto distanti (o forse dimenticati); scenari di rovina e depravazione che ho man mano estratto da qualche remoto angolo della mia mente. Ho basato i testi su di una figura lugubre e meschina, un personaggio viscido e triste che sopravvive risucchiando l'energia vitale di ciò che lo circonda; le "mille facce" di questa forma di vita si manifestano nelle canzoni emanando una fioca energia nauseabonda verso chi vi si immerge. Ho cercato di entrare nella sua mente e di comunicare con la sua voce. "Calamitosus Omine" è lo strazio infinito di chi è così totalmente orribile da far provare orrore ed angoscia anche a se stesso durante un raro attimo di lucidità.

3. Le persone sono spesso turbate dal lato oscuro della propria psiche. Tu che relazione hai con essa?

- Non ne ho uno... Mi spiego, non ho un lato oscuro in quanto mi vedo come un "unicum in carne ed ossa" che evolve in modo uniforme, ma che resta sempre della stessa materia. Le personalità meschine dell'entità che infesta i testi di "C.O." hanno invece un lato oscuro così elevato da quasi cancellare completamente la loro coscienza facendole vivere in un incubo fatto di continue pulsioni e bisogni buoni a rendere la lucidità il momento peggiore della loro esistenza.

4. Paragonata ad altri strumenti musicali, la voce è un mezzo che dipinge un universo a parte, molto privato (concedimi il termine). Tu come la vivi? Quanto è difficile mettere a nudo le tue emozioni interiori?

- Raramente parlo delle mie emozioni, non vorrei annoiare la gente con il vuoto... :). Preferisco risolvere a modo mio le cose e tenerle comunque per me, così facendo evito rallentamenti e noie. Diciamo che con Grieving Mirth divento un attore/narratore, mentre per farti un esempio negli Exaltatio Diaboli è lo Spirito a comunicare.

5. Di cosa trattano i tuoi testi su "Calamitosvs Omine"? Hai mantenuto un filo conduttore tra i brani? Cos'è che ti affascina veramente del black metal?

- Non definirei Black Metal "Calamitosvs Omine" se non per metà nella traccia "Optio" che ha un testo apertamente Satanico. Il resto dei testi è basato per farla breve sul male di vivere visto dagli occhi di un folle, trasmesso dal corpo ripugnante d'un "mostro". Non basta un tremolo picking ed un blast beat per definire la musica del Diavolo secondo me. Credo che "C.O." si discosti molto dal genere anche per via della scelta dei suoni nella produzione pur tuttavia rimanendovi abbastanza legato. Mi affascina che resista ancora oggi in questo mondo in rovina sociale e culturale uno degli ultimi movimenti ideologico/musicali "intelligenti" e così eterei da dividere il pubblico tra pecore e lupi, mi affascina che possa evolvere senza mai perdere la sua devozione alle origini, mi affascina che un vero e proprio strumento religioso, politico, moderno ed anti moderno creato per propagandare ideali di tradizionalismo, teosofia e adorazione Diabolica nel modo più brutale riesca ancora oggi ad esistere sfondando la barriera del materialismo fine a se stesso essenza e cuore della società odierna.

6. Senti di avere una maggiore conoscenza della musica rispetto ad altre Arti?

- Non ci avevo mai pensato, mi interessa esclusivamente arte che trasporta ideali o emozioni vere, in quanto il lato musicale è quasi sempre in secondo piano rispetto al lato concettuale per me. Amo una musica capace di parlarmi e trasmettermi idee. Questo vale anche per altre forme d'arte. Arte senza impeto, follia e credo è solo vuoto (vuoto di idee e di concetti, vuoto di credo e fede). Nihil! Non credo di conoscere molto ne di musica ne di altre arti, ma devo e sto andando a conoscere di morte e di vita.

7. Hai mai pensato a ciò che sarebbe successo se non ci fosse stata la musica ad accompagnarti nel corso delle tua esistenza?

- Se non ci fosse stata questa musica avrei fatto vivere la stessa enfasi e gli stessi ideali in altre forme propagandistiche che non sono il Black Metal e poco sarebbe cambiato, sarebbe molto interessante sapere quale mezzo avrei usato.

8. Quanto le tue esperienze musicali del passato hanno influenzato il lavoro con Grieving Mirth? Sei soddisfatto di ciò che hai creato per "Calamitosvs Omine"?

- Direi molto, ogni lavoro anche il più scadente mi ha insegnato qualcosa; per farti un esempio la scelta di interpretare un personaggio in "C.O." mi ha aperto delle porte credo dunque che in futuro usufruirò molto di questa "tecnica". Sono abbastanza soddisfatto, avrei potuto curare meglio alcune parti, ma va bene così per l’esordio.

9. Che tipo di persona sei? Pregi, difetti, paure... Qual è la chiave della tua sopravvivenza in questa società?

- Wow, che domanda da porre ad un egocentrico! In quanto a difetti una gran quantità di persone mi ha spesso fatto notare d'essere un arrogante, presuntuoso, ingestibile testa di cazzo ma una quantità equa ha invece esclamato l'esatto contrario, c'è chi dice che parlo troppo e chi si lamenta perché non parlo abbastanza, c'è chi dice che sono il giullare e chi in me vede solo il boia. Io so di essere un gran nostalgico, amo donne, alcool e bella vita, amo anche stare con me stesso, ho alcune passioni che crescono con me, ma odio fortemente dovermi raccontare e parlare di tutto questo, preferendo di gran lunga viverlo :) La mia paura? "Cosa c'è la fuori?" "La sconfinata stupidità umana." Per citarti un vecchio film...

9. Grazie per l'intervista. Progetti per il futuro?

- Grazie a te! Adversor & Abomination stanno lavorando alla stesura dei nuovi brani. Ed io presto inizierò a stendere nuove idee e parole. Ad maiora!


CONTATTI:

grievingmirth.bandcamp.com/releases
facebook.com/grievingmirthband
loudragemusic.com


GRIEVING MIRTH line-up:

Abomination - Chitarra
Adversor - Synths, Robotics
DH - Voce, Testi


RECENSIONE:
GRIEVING MIRTH "Calamitosvs Omine" 2015 - Loud Rage Music